Nome di battesimo

Nominationem: la pratica della scelta del nome di battesimo ai tempi dei romani

Nominationem: la pratica della scelta del nome di battesimo ai tempi dei romani

La scelta del nome di battesimo è una decisione importante per molte culture e religioni, e lo era anche per i romani. Tuttavia, la pratica della nominatio romana era molto diversa da quella che conosciamo oggi. In questo articolo, esploreremo come i romani sceglievano i loro nomi e come la nominatio rifletteva l'identità e la posizione sociale di un individuo.

La Nominatio Romana

Per i romani, il nome di battesimo era importante perché identificava l'individuo all'interno della sua famiglia e della loro posizione sociale. La Nominatio Romana avveniva otto giorni dopo la nascita del bambino, e il padre - spesso con la consulenza di un astrologo o un sacerdote - sceglieva tre nomi che riflettevano la propria famiglia, i propri antenati, gli dei o gli imperatori.

Se il bambino era maschio, il primo nome era il praenomen (nome personale), il secondo il nomen (nome della gens o famiglia), e il terzo il cognomen (nome di un ramo della famiglia o di un'impresa). Nel caso di una femmina, il secondo nome diventava il nomen e il terzo il cognomen. Ad esempio, Gaius Julius Caesar ha come praenomen 'Gaius', come nomen 'Julius', e come cognomen 'Caesar'.

Lo scopo di questi nomi era identificare la famiglia e la posizione sociale dell'individuo, ma anche proteggere il bambino da eventuali spiriti maligni o malattie infantili. Il praenomen era spesso abbreviato con un soprannome - ad esempio, 'Gaius' diventava 'Caius' - e il cognomen veniva aggiunto solo se la famiglia era particolarmente illustre o importante.

I nomi in uso

I nomi utilizzati dai romani erano molto diversi da quelli odierni. Molti nomi erano di origine etrusca o greca, come 'Ateius', 'Felicia', o 'Livia'. Altri erano di origine latina, come 'Gaius', 'Lucius', o 'Marcus'. Inoltre, c'era un grande numero di nomi che derivavano da soprannomi o da caratteristiche fisiche dell'individuo, come 'Cicero' (che significa 'cece'), 'Naso' (che significa 'naso'), o 'Flaccus' (che significa 'flaccido').

La scelta del nome non era casuale. I nomi riflettevano l'identità e la posizione sociale dell'individuo, e spesso erano scelti per onorare un antenato importante o per mostrare il legame con una divinità. Ad esempio, il nome 'Julius' era molto comune tra le famiglie romane perché era associato al mitico eroe Giulio Cesare. Allo stesso modo, i nomi che facevano riferimento a divinità come 'Jupiter', 'Mars', 'Venus', o 'Apollo' erano molto comuni tra le famiglie romane che volevano mostrare la loro devozione agli dei.

La Nominatio dei cittadini romani e dei non cittadini

La Nominatio era una pratica comune tra i cittadini romani, ma era diversa per i non cittadini. I non cittadini erano spesso privi di un nome completo e ognuno aveva un soprannome che li identificava. Tuttavia, il senato romano poteva concedere la cittadinanza a coloro che dimostravano di aver servito lo stato in modo significativo, e questo cambiava anche il loro nome.

Ad esempio, l'imperatore Adriano era di origini spagnole e il suo nome originale era Publio Aelius Hadrianus. Quando ottenne la cittadinanza romana, aggiunse il nome 'Marcus Aurelius' in onore dell'imperatore Antonino Pio, diventando così Publio Aelius Hadrianus Marcus Aurelius Antoninus Augustus.

Il cambio del nome dopo l'adozione

La pratica della adrogatio era comune nella Roma antica. Quest'ultima consisteva nell'adozione di un figlio, generalmente per motivi successori. Quando ciò accadeva la persona adottata doveva cambiare il proprio nome e la propria posizione sociale mutava in base a quella della nuova famiglia. Ad esempio, il giovane Gaius Octavius ​​venne adottato da suo zio e divenne Gaius Julius Caesar Octavianus. Dopo la morte di Giulio Cesare, Octavianus divenne il primo imperatore romano e cambiò il suo nome in Augusto Caesar.

Conclusioni

In sintesi, la Nominatio Romana era una pratica importante che rifletteva l'identità e la posizione sociale dell'individuo. La scelta dei nomi rifletteva l'importanza della famiglia, degli antenati, degli dei e degli imperatori. Inoltre, i nomi erano spesso scelti per proteggere il bambino da spiriti maligni o malattie infantili.

Non solo i cittadini romani, ma anche i non cittadini e coloro che venivano adottati dovevano cambiare il loro nome in base alla loro situazione sociale ed alle loro relazioni.

Oggi, la pratica della scelta del nome è molto diversa, ma l'eredità dei nomi romani rimane presente in molti dei nostri nomi attuali. La nominazione romana ci ha dato nomi come 'Julius', 'Claudia', e 'Augustus', che continueranno a vivere nel tempo come simboli di un'epoca che, anche a distanza di secoli, continua ad affascinare e ispirare.